giovedì 16 gennaio 2014

Quando potare un albero?


Quando ho aperto le tende questa mattina cosa ho visto? La solita pioggia scrosciante scendere dal tetto di paglia, privo di canali di raccolta, che cadeva sulle fioriere sottostanti, ma non è una novità: quest’estate la pioggia sembra non darci molta tregua. “Beh, almeno oggi non devo preoccuparmi di annaffiare – ho pensato – e grazie al cielo mi sono già portata avanti con i lavori di potatura la scorsa settimana quando per alcuni giorni sembrava estate!” Quando abbiamo traslocato, più di trent’anni fa, all’inizio era stato uno shock in quanto questo giardino è molto più piccolo di quello che avevo lasciato. Ci sono molte piante di cui non riesco fare a meno… In un terreno grande, lo spazio non è un problema, ma se lo spazio è ristretto (o almeno così mi sembra) bisogna prendere molti accorgimenti – potatura, spuntatura, diradamento, divisioni e altro – per riuscire a coltivare tutte lepiante preferite, insieme ad alcune piante salvate dalla distruzione certa e recuperate nel corso del tempo in alcuni supermercati… Uno di questi salvataggi è un ciliegio giapponese ‘Pink Perfection’; che viene sempre descritto nei cataloghi come un piccolo albero, ma nel nostro giardino, grazie ad una posizione protetta e un buon terreno, è diventato fin troppo grande, occupando più spazio di quello che possa permettermi e creando una coltre ombrosa, nonostante le potature annuali sui lati. Quest’anno ho deciso che avrei dovuto essere più drastica, così in una rara giornata di sole, armata di mini-motosega, cesoie, troncarami e arco-sega ho deciso di ridurre l’altezza e l’apertura dei rami a meno della metà dell’originale. Dopo la drastica potatura, il sole e’ nuovamente riuscito ad illuminare quella parte del giardino e, anche se non fiorirà la prossima primavera, mi sono risparmiata qualche lavoro di potatura regolare per un po’ di tempo. È importante che qualsiasi potatura delle specie di prunus (ciliegie e prugni), comprese le varietà ornamentali, avvenga mentre il clima è caldo, tra la tarda primavera e l’inizio dell’autunno, altrimenti c’è il rischio di infezioni di mal del piombo, un’infezione fungina che si propaga con le basse temperature attraverso i tagli sul legno, come quelli delle potature, e che può essere devastante per questo gruppo di alberi da frutto/ornamentali che include anche le pesche e le albicocche. Con un po’ di fortuna non ci sarà nessun problema del genere, ma se dovesse accadere il peggio e sorgere la necessità di eliminarlo, anche se con dispiacere, avrò l’opportunità di provare qualcosa di nuovo per il quale al momento non dispongo dello spazio necessario. Tutti i miei lettori e ascoltatori sanno che spesso sono una giardiniera dura e spietata… Riscaldata da questo primo esercizio, ho deciso che era giunto il momento di affrontare il caos vicino al pergolato che conduce dalla porta sul retro alla parte principale del giardino. Tra le diverse rose e piante rampicanti che crescono sul pergolato, si trova anche una rosa sarmentosa “American Pillar”, che ha ricevuto molto meno potatura di quanto avrebbe dovuto nell’ultimo paio di anni. La maggior parte delle rose sono potate nel periodo compreso tra il tardo autunno e la primavera. Le rose sarmentose, tuttavia, che fioriscono una volta sola in estate, sui nuovi germogli cresciuti nell’estate precedente, devono (o dovrebbero) essere potate subito dopo la fioritura, per incoraggiare la spinta di nuovi e forti germogli. In generale, le rose sarmentose crescono molto vigorosamente e se non sono potate a sufficienza, sebbene continuino a produrre splendide fioriture nelle parti più alte del cespuglio, tendono a trasformarsi in un orribile groviglio. Per rendermi la vita più facile, e poiché mi dispiace rimuovere le cime sane nella parte superiore, mi ero limitata per troppo tempo a spuntare le cime sfiorite, continuando a legare i nuovi getti non appena comparivano. Questo va bene per un breve periodo, ma le sarmentose trattate così gentilmente finiscono per creare una vera e propria giungla che poi necessita di un drastico intervento per mantenere le rose sane. L’unica soluzione nel mio caso era di affrontare la situazione di petto e potare la mia ‘American Pillar’ senza indugi, lasciando solo le nuove crescite dalla base fino ad un’altezza massima di circa un metro. E’ rimasto comunque ancora molto da legare ai supporti, ma la prossima estate il risultato dovrebbe essere altrettanto spettacolare quanto quello dello scorso mese di luglio. Nel frattempo, è bello guardare fuori dalla porta sul retro e vedere dei nuovi scorci di giardino, prima nascosti da un rosaio sovradimensionato.
Grazie per aver letto l'articolo

Grazie a questo sfoltimento ho riguadagnato degli angoli di luce e mi è venuto in mente che potrei approfittarne per sedermi in giardino… ma sembra che almeno per questa settimana questo non debba accadere, considerando le previsioni del tempo per i prossimi giorni! La pioggia comunque aiuterà il mio ciliegio giapponese e il rosaio sarmentoso a mettere dei nuovi germogli prima della fine della stagione! Nel mondo del giardinaggio si perde qualcosa per trovare sempre qualcos’altro!

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